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Titolo: La purificazione di Maria

Autore: Anonimo

Datazione: sec. XVII (terzo quarto)

Ubicazione: Altare della Purificazione, secondo a sinistra

Dimensione: cm. 395 c. x 252 c.


Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore…

Luca 2. 22


L’anonimo autore del dipinto ambienta la scena probabilmente all’interno di un sontuoso tempio, alla presenza di quattro testimoni. I personaggi sono rappresentati in modo equilibrato, secondo uno schema geometricamente ineccepibile, in un cerchio ideale, simbolo universale di perfezione originaria. Al centro esatto, adagiato su di un altare che divide diagonalmente in due la scena, conferendole profondità, è posto, in primo piano, il neonato Gesù, con vicino lo strumento del rito. Dietro, appena arretrato, un ministrante che delicatamente e rispettosamente sembra sostenerlo; davanti a questi un eccelso sacerdote dalla fluente barba bianca, in paludati abiti e con le braccia aperte, estatico lo contempla.

Il Bambin Gesù, è colto nell’atto naturalissimo di allungare il braccino verso la madre, posta alla sua sinistra; la naturalezza del gesto mette straordinariamente in luce l’essenza umana del Cristo.

Maria, in ginocchio con le mani incrociate al petto, avvolta nel pesante mantello, piega il capo in segno di ubbidienza alla volontà di Dio Padre; poco distante, in basso, al centro del dipinto, giace in terra una gabbietta che racchiude due giovani colombi offerti in sacrificio, come stabilito dalla legge del Signore. Alle sue spalle, parallelamente alla figura del ministrante, Giuseppe, anch’egli con il capo chino verso il basso, porta la mano destra al cuore; mentre, nella penombra dello sfondo la profetessa Anna, figlia di Fanuèle, commenta l’evento con una pia donna.

A sinistra, alle spalle del sacerdote, una giovane donna regge delle candele accese, a simboleggiare la festa delle Candele e dei Lumi legata all’evento; accanto, un’altra figura fa da contrappunto alle donne sullo sfondo.

In alto, su di una nuvola, tra due angioletti potentemente scorciati, testine alate fanno da cornice ai dorati raggi, simboli della presenza divina. In basso a sinistra due puttini reggono il blasone, ormai illeggibile, del committente dell’opera.

 

 

 

Stato di conservazione  a cura di F. Marzano:

La tela del dipinto si presenta sfibrata, deformata e distaccata, in più punti,

dal vecchio telaio.

La superficie pittorica è ricoperta da uno spesso strato di vernice vetrificata che altera la profondità della composizione rendendo difficoltosa la lettura dell’opera. Essa, inoltre, è interessata da diffuse ed evidenti craquelures. (Fig.2)

Evidenti sono anche le molte ridipinture che interessano gran parte della superficie pittorica e in particolare tutte le zone di colore scuro. Queste ultime si rivelano essere particolarmente evidenti sull’abito della Madonna, dove la pesantezza e lo strato del colore aggiunto hanno creato crettature assai spesse.

Su tutta la superficie sono evidenti i differenti interventi di precedenti restauri: si noti in particolare la zona alta del dipinto dove vi è una grossa toppa posta direttamente sul colore originale e che, nelle varie zone ormai distaccate, lascia intravedere delle stuccature di colore bianco. Anche in basso a sinistra, al centro dello stemma retto dai due puttini, è visibile una stuccatura posticcia, che ha ormai perso gli elementi cromatici della ridipintura ed è quindi evidente nel suo colore bianco.

CRAQUELURE

Lemma francese sta per crettatura, screpolatura di una superficie pittorica o lapidea dovuta a trazioni meccaniche indotte da fenomeni fisici o chimici. In base alle cause che le hanno originate, si distingue in pittura fra “craquelures” da invecchiamento, che possono anche potenziare esteticamente un manufatto documentandone il passaggio nel tempo, o da essiccamento, dovute appunto a essiccamento non omogeneo del colore. Fra le seconde, da considerare deturpanti, si annoverano diverse tipologie: a chiocciola, a pelle di coccodrillo, a scodelline.